La Cgil boccia il Bilancio della Regione: «Non aiuta la ripresa e il lavoro»

“Nessuna proposta per migliorare l’andamento del mercato del lavoro abruzzese e e la condizione reddituale dei pensionati, nel pieno di una gravissima crisi del lavoro in Abruzzo, che pone la regione in una situazione molto preoccupante anche rispetto alle altre regioni italiane”. Così la Cgil boccia il Bilancio della Giunta Chiodi al vaglio in queste ore all’Emiciclo e partendo da alcuni dati (disoccupazione all’11,8%, 35mila lavoratori in cassa integrazione, 30milioni di ore di Cigs tra ordinarie, straordinarie e in deroga nel mese di ottobre 2013) avanza alcune proposte da inserire nel documento. “Non è accettabile la scelta della giunta regionale che riduce il capitolo «Formazione professionale e politiche del lavoro» da 48 milioni 723 mila euro del 2012 a 3 milioni 395 mila euro del 2013, con una perdita pari al -93, %. Nella gravissima crisi del 2014 l’Abruzzo si presenta senza strumenti e a mani vuote nella difesa del lavoro. La Cgil ritiene possibile recuperare consistenti risorse per il capitolo di bilancio "Lavoro". Chiede inoltre che nella programmazione europea 2014-2020 i fondi FSE abbiano una dotazione finanziaria adeguata e superiore alla precedente programmazione. Queste risorse vanno prioritariamente indirizzate verso: il cofinanziamento regionale della cassa in deroga, l’incremento delle risorse per la formazione professionale e continua, interventi verso le fasce deboli e sostegno all’occupazione giovanile e la riforma del collocamento pubblico. Per il sindacato è necessario investire nei settori di attività ad alta intensità di lavoro. E’ quindi importante indirizzare le scarse risorse del bilancio regionale verso questo obiettivo. “Il lavoro decide il futuro – si legge nel comunicato della Cgil -. Il lavoro decide il futuro dei beni culturali. La giunta investe solo 4 milioni di euro sulla cultura (da notare che dei 20 milioni messi a bilancio, 16 milioni sono trasferimento di tasse pagate dagli studenti universitari per il diritto allo studio). Scegliere oggi di investire risorse nel capitolo di bilancio istruzione e cultura è una necessità per conservare l’esistente, oltre ad una scelta per orientare un nuovo modello di sviluppo. Il lavoro decide il futuro del welfare locale e crea nuova occupazione nei servizi alla persona. Il bilancio della Regione prevede una riduzione di ulteriori 3 milioni di euro nel settore delle politiche sociali. Questa è una scelta inaccettabile visto il dimezzamento già subito negli anni precedenti. I pensionati abruzzesi hanno bisogno di più servizi, i bambini abruzzesi hanno bisogno di migliori servizi per l’infanzia e dell’accesso garantito a tutti. La riorganizzazione dei servizi per la salute passa per l’integrazione socio-sanitaria. Il lavoro decide il futuro nella terza rivoluzione industriale. Il bilancio della Regione Abruzzo si dimezza nel settore attività industriale, artigianato ed energia. E’ assolutamente necessario, invece, investire nella ricerca e nell’innovazione industriale. E’ necessario investire nel risparmio energetico e nella ristrutturazione edilizia dei centri storici abruzzesi. Il territorio abruzzese, la sua gente, le merci prodotte non possono subire un ulteriore isolamento. E’ quindi fondamentale salvaguardare e rilanciare il sistema di trasporto pubblico. Chiediamo quindi, per la fine della legislatura, di realizzare operativamente due riforme: la riorganizzazione delle risorse del fondo unico del trasporto e una tariffa unica e oraria per tutti i cittadini abruzzesi”.